Il contributo dell’Intelligenza artificiale in pediatria

 

L’Intelligenza artificiale ha trovato un’altra soluzione… al pediatra. Un modello di AI testato in Cina è stato in grado di diagnosticare con elevata precisione, paragonabile a quella di pediatri esperti, alcune malattie infantili comuni. Lo riferisce uno studio dell’University of California a San Diego (Usa), pubblicato online su ‘Nature Medicine‘.

Le informazioni mediche sono diventate sempre più complesse e numerose nel corso del tempo. La gamma di malattie, test diagnostici e possibili trattamenti è aumentata esponenzialmente negli ultimi anni rallentando il lavoro dei medici. Il team di ricercatori all’opera su soluzioni AI in ambito medical ha sviluppato un modello basato sull’intelligenza artificiale che applica un sistema di elaborazione del linguaggio naturale automatizzato e utilizza tecniche di apprendimento profondo, per identificare informazioni clinicamente rilevanti dalle cartelle cliniche elettroniche. Questo modello può effettuare ricerche all’interno delle cartelle cliniche elettroniche incrociando dati al fine di individuare associazioni utili al processo di diagnosi.

In totale, sono stati analizzati 101,6 milioni di dati da 1.362.559 visite di pazienti pediatrici presso un centro di riferimento principale a Guangzhou, in Cina, per addestrare il pediatra ‘artificiale’. Il modello ha dimostrato un alto livello di accuratezza nelle diagnosi rispetto a quelle iniziali di un medico in carne e ossa. Non solo, l’intelligenza artificiale ha funzionato bene nella diagnosi di due importanti categorie di malattie: condizioni comuni, come l’influenza e l’afta epizootica, e condizioni pericolose per la vita del piccolo paziente, come l’attacco acuto di asma e la meningite.

Gli autori concludono che questo tipo di intelligenza artificiale può essere utile per ottimizzare l’assistenza ai pazienti, ad esempio nella fase di triage o nel processo che consente di distinguere tra condizioni comuni e altre più serie, che richiedono un intervento urgente.

Secondo alcuni questi risultati si costituiscono argomento forte a favore dell’implementazione di un sistema basato sull’AI per aiutare i medici a gestire e metter a profitto grandi quantità di dati e informazioni, quindi uno strumento a supporto decisionale clinico in caso di incertezza diagnostica.

Per saperne di più leggi l’articolo pubblicato su Corriere Tecnologia.

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