Human Technopole, nominati i 7 scienziati addetti allo sviluppo dei primi centri di ricerca

E’ stato inaugurato il 5 Novembre a Palazzo Italia nell’area che ospitò Expo2015 nel quartiere MIND (Milano Innovation District) il centro multidisciplinare Human Technopole: il nuovo istituto nazionale di ricerca per le Scienze della Vita.

L’obiettivo dello Human Technopole nel suo complesso sarà fare ricerca per curare i tumori e le malattie neurodegenerative. Per farlo l’istituto finanzierà progetti di ricerca in diverse discipline, dalla nutrizione all’analisi di grandi quantità di dati; così comprenderà sette diversi centri di ricerca:

  • il Centro di oncogenomica, che si occuperà di studiare i tumori partendo dal genoma umano, cioè la parte di DNA che tutte le persone hanno uguale;
  • il Centro di neurogenomica, che si occuperà di studiare delle cure per le malattie neurodegenerative (come il morbo di Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica) con la cosiddetta medicina di precisione, cioè con un approccio personalizzato per determinati gruppo di persone e non per tutti;
  • il Centro di genomica agroalimentare e nutrizionale, dedicato allo studio degli alimenti, partendo dalla loro produzione e passando per la conservazione, per individuare cibi più sani e più adatti a diverse terapie;
  • il Centro di scienza dei dati, che si occuperà di studiare i modi per usare in modo efficiente e istruttivo le grandi quantità di dati necessari ai progetti di ricerca di genomica e non solo;
  • il Centro di scienze computazionali della vita, dedicato allo studio dei processi biologici associati alle malattie, sempre con lo scopo di sviluppare terapie per i tumori e le malattie neurodegenerative;
  • il Centro per analisi decisioni e società, l’unico centro di ricerca dell’HT già attivo, grazie a una joint venture con il Politecnico di Milano: quando ci saranno anche gli altri centri si occuperà di prevedere attraverso modelli matematici e statistici le ricadute sociali, politiche ed economiche delle ricerche effettuate per capire come investire nei diversi settori di ricerca; ora ci lavora circa una decina di persone, tra cui quattro dottorandi del Politecnico, che si occupano di analisi di dati sulla spesa sanitaria forniti dai ministeri;
  • il Centro di materiali innovativi e dispositivi, che studierà materiali e dispositivi nanoscopici per realizzare, ad esempio, sensori per le analisi genetiche e per il controllo della qualità degli alimenti, sistemi di confezionamento “smart” e nuove tecnologie per monitorare continuamente i parametri corporei.

Piero Carninci, Alessandro Vannini, Giuseppe Testa, Francesco Iorio, Gaia Pigino, Nereo Kalebic e Florian Jug  sono i nomi degli scienziati che opereranno nelle aree di ricerca di genomica, biologia computazionale, neuro-genomica e biologia strutturale: ogni centro comprenderà laboratori propri oltre ad avviare collaborazioni con università, istituti di ricerca analoghi e strutture sanitarie.

La Fondazione Human Technopole avrà un approccio interdisciplinare basato sulla creazione e condivisione delle conoscenze per promuovere l’innovazione nel settore sanitario. Un modus operandi che combinerà diverse aree di studio: dalla ricerca genomica alla ricerca traslazionale e di base, dalla ricerca all’introduzione di tecnologie sostenibili, dai dispositivi medici all’elaborazione di dati socio-economici per fornire nuove soluzioni analitiche per i responsabili delle decisioni di politiche pubbliche.

A regime, Human Technopole sarà un’infrastruttura di ricerca nazionale su larga scala con oltre 30.000 m2 di laboratori: scienze dei dati, genomica, neuroscienze, biologia computazionale e strutturale. Impiegherà oltre 1000 scienziati in diversi campi tra cui biologi, bio-informatici, chimici, ingegneri, matematici e informatici che lavoreranno insieme su ricerca di rilevanza bio-medica.

Human Technopole sarà attivamente impegnata nella divulgazione delle ricerche scientifiche svolte e delle conquiste in tema di salute, diffondendo nei cittadini la consapevolezza che il progresso scientifico è un bene comune.

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